alimentazione per il bambino

I bambini in età scolare assimilano dal mondo che li circonda tutta una serie di informazioni che saranno fondamentali per il loro sviluppo successivo e per la formazione della loro personalità. È proprio nei primi anni di vita che vengono impostate e si consolidano le abitudini alimentari del bambino.

Si tratta, come si può comprendere, di una fase delicatissima durante la quale i genitori, ma anche la scuola, dovranno intervenire per rendere tali abitudini quanto più sane ed equilibrate possibile, guidando il bambino affinché mangi le cose giuste e sviluppi una vera e propria “coscienza alimentare”, così da poter in seguito continuare da solo a salvaguardare la sua salute.

Bisogna però ammetterlo: viviamo in una società frenetica che sempre più spesso favorisce comportamenti sbagliati anche a tavola. Si preferisce fare le cose velocemente, affidarsi a merendine confezionate, cibi surgelati e alimenti precotti. E del resto, ai bambini sembra andare bene così: le merendine piacciono a tutti, così come il surgelato fritto, o la merenda al fastfood. Non gliene si può dare la colpa. Ma spesso “più buono” non si significa “più salutare” e spetta ai genitori farlo capire ai propri figli, abituandoli fin dalla più tenera età.

Il problema di base è senza dubbio l’assunzione eccessiva di calorie, proteine di origine animale, grassi saturi e sodio, alla quale corrisponde una decisa carenza di fibre, vitamine e sali minerali. Le diete dei più piccoli si fanno monotone, si mangia agli orari più strani e le calorie vengono distribuite male nell’arco della giornata. Si fanno spuntini troppo pesanti e, soprattutto, si salta la colazione, o comunque la si trasforma in un pasto secondario, da fare di fretta, a base di brioche e succhi pieni di conservanti e coloranti, con risultati disastrosi per la digestione. I casi di sovrappeso e obesità infantile e in età scolare si sono così moltiplicati.

Eppure le soluzioni ci sono e sono alla portata di tutti. La prima regola fondamentale per una sana alimentazione è quella di educare i bambini a mangiare un’ampia varietà di cibi diversi. Spezzare la monotonia, insegnando nel frattempo a mangiare tutto, anche se in quantità non esagerate, è importantissimo per evitare rischi di eccessi o carenze nutrizionali. Si eviteranno in questo modo problemi molto più gravi in età adulta. Questo deve succedere a casa, ma anche a scuola, dove la mensa svolge un ruolo fondamentale di educazione alimentare.

Andando allora più nel concreto, cosa bisogna fare? Si deve partire, ovviamente, dalla colazione, pasto necessario per dare il giusto contributo energetico utile ad affrontare la giornata. Convincere il bambino a rinunciare ai sapori delle sue merendine preferite o dei succhi di frutta non è facile, ma si può comunque trovare il giusto compromesso. I succhi confezionati possono ad esempio essere sostituiti con le spremute fatte in casa.

E se non si vuole rinunciare a qualcosa di gustoso per il palato, allora si può optare per uno yogurt. Latte e cereali poi dovrebbero far contenti tutti. L’importante comunque è non saltare mai la colazione, mangiare con tutta calma (magari svegliandosi dieci minuti prima) e non abbuffarsi, in modo da restare leggeri ma carichi.

I pranzi e le cene devono essere equilibrati e vari, in modo da abituare il bambino a mangiare un po’ di tutto. Il punto dolente, in fondo, è sempre lo stesso: la verdura. Broccoli e spinaci attirano meno di cotolette e patatine fritte, ma possono essere aggiunti al menù condite in modo tale da apparire più appetitosi, così da stimolare la curiosità del piccolo.

Stesso discorso per gli spuntini: “agghindare” in un certo modo delle merende fatte in casa, le renderà senz’altro appetibili quanto una brioche confezionata. Provare per credere. I vostri figli, alla lunga, ve ne saranno grati.

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